Alberto Custodero/La Repubblica

Anche a Torino un museo ebraico “vivo”, con oggetti rituali di uso quotidiano fruibili, e non rinchiusi in bacheca. è, questa, l'idea nata ieri al convegno sulla «tutela e valorizzazione dei beni culturali ebraici», svoltosi alla Galleria d'Arte Moderna. La comunità ebraica ha ieri aperto al pubblico tutti i templi e le sinagoghe del Piemonte, riscuotendo un enorme successo. Per Giulio Disegni, vice presidente della Comunità ebraica, è stato registrato «un grandissimo interesse della società civile nei confronti dei beni culturali ebraici. Interesse dettato dal desiderio di conoscere. E la conoscenza anche degli arredi sacri e degli oggetti di culto delle sinagoghe è un modo di combattere l'ignoranza e il pregiudizio che ogni tanto ancora affiorano». In una giornata dedicata alla valorizzazione culturale dei patrimoni dei templi è stata proiettata l'anteprima di «Sinagoghe, ebrei del Piemonte», il film che il regista e autore Daniele Segre ha realizzato per la Rai. Segre ha presentato a Venezia, a settembre, «A proposito di sentimenti», dedicato all'affettività dei ragazzi Down.
«La storia degli insediamenti ebraici – ha spiegato il regista – è stata per me lo spunto per rappresentare l'identità e la cultura dell'ebraismo piemontese, all' interno di una carica emozionale che riguarda la mia storia personale. è stata un'occasione per contarmi, un pezzo del mio essere di italiano ed ebreo». Segre: «Il nostro è stato un secolo segnato da ferite non ancora rimarginate. Alludo alle leggi razziali, alle deportazioni, ai campi di sterminio. Per costruire l'ebraismo del Duemila, dobbiamo lavorare tutti insieme nel rispetto delle reciproche identità».